Tutta colpa di Saramago

Parliamoci chiaro: il Portogallo non era di certo tra i paesi favoriti; e no, non mi riferisco ai Campionati europei di calcio appena conclusi ma alla altrettanto combattuta lotta per la scelta del viaggio di quest’estate.

In finale potevano arrivare solo mete con caratteristiche ben precise: luoghi distanti al massimo qualche ora di volo, economici, variegati dal punto di vista culturale e paesaggistico, da visitare, preferibilmente in macchina, in una decina di giorni. Ebbene, alla fine ha vinto proprio l’outsider che queste caratteristiche le ha tutte, anche se, per qualche strano motivo, non era mai stato in cima alla lista dei posti da vedere.

Mi è bastato cercare qualche fotografia delle scogliere a picco sull’Oceano Atlantico per cambiare idea e correre in libreria ad acquistare la guida. Documentandomi qua e là ero riuscita a creare un itinerario piuttosto “diritto” ma poi ho iniziato a leggere Viaggio in Portogallo di Josè Saramago e le cose si sono parecchio complicate.

“Prenda il lettore le pagine che seguono come sfida e invito. Faccia il proprio viaggio secondo un proprio progetto, presti minimo ascolto alla facilità degli itinerari comodi e frequentati, accetti di sbagliare strada e di tornare indietro, o, al contrario, perseveri fino a inventare inusuali vie d’uscita verso il mondo, non potrà fare migliore viaggio. E, se sarà sollecitato dalla propria sensibilità, registri a sua volta quel che ha visto e sentito, quel che ha detto e sentito dire. Insomma, prenda questo libro come esempio, mai come modello. La felicità, che il lettore lo sappia, ha molte facce. Viaggiare, probabilmente, è una di queste. Affidi i fiori a chi sappia badarvi, e incominci. O ricominci. Nessun viaggio è definitivo

Così è nata l’idea di un roadtrip lungo e articolato che attraversi il Portogallo da Nord a Sud, passando per luoghi un po’ insoliti e poco esplorati.

Sono molto soddisfatta dell’itinerario che ho creato, ma credo sia più saggio raccontarlo nel dettaglio al mio ritorno: parto per andare a vedere dove finisce la terra e inizia il mare, nel punto più occidentale d’Europa; ho letto che lì soffia sempre un vento forte, e so già che quel vento scombinerà i programmi, i capelli e le idee.

en ENGLISH

It’s all Saramago’s fault!

Let me say quite clearly that Portugal was not inside the list of top places where to go on holiday.

No, I’m not saying that the latest European football Championship made me change my mind, but every year the choice about the country where I would spend my summer holidays is extremely complicated.

I mean, the world is so fantastically big but I have to work hard between one trip and the other one, unfortunately.

This year, in order to win, the candidate countries had to be near, cheap and full of historical sites and breathtaking landscapes. Basically, Portugal owns all the needed requisites, although it never was at the top of my list.

It didn’t take long before I bought my travel guidebook, just after having seen some spectacular pictures of Portuguese rough cliffs.

Well, while I was planning a simple itinerary I bumped into José Saramago and his marvellous “Journey to Portugal”.. after that all my plans have been totally upset.

In determining to journey to Portugal, the task I was setting myself would require me to leave out any number of things seen and people met; to discount assumptions derived from superficial encounters; forfeit the routine of tourist guides and everyday maps as the one way to the history and culture of my country. Twenty years on, I am not sure I was successful, or at least to the extent I thought I was. Even so, perhaps the perceptive reader can observe, here and there, in the odd felicitous moment of my account, an occasional indication that, at best, it constituted the most ambitious project to which I could have aspired: to write a book on Portugal that could not in any respect be confused with any other, a book capable of offering a fresh way of looking, a new way of feeling”

Suddendly I was inspired by these thoughts so I’ve made an itinerary that will take me to the most intimate side of Portugal, from North to South, passing through special places rarely visited.

I really like the road trip I’ve planned, but I think it’s better to share it once back home: now I’m leaving to reach the westernmost point of Europe, where the land ends and the sea begins; I’ve read that there winds blow heavily and I’m sure that the same winds will mess up my hair as well as all my plans.

 

4 replies »

  1. Buon viaggio Elisa! Il Portogallo é una terra meravigliosa! Personalmente ho preferito il nord al sud perché l’ho trovato più caratteristico, ma anche l’Algarve é bellissimo. Preparatevi a tanto vento (al nord) e a tanto caldo se passate nell’entroterra. Sono sicura che vi piacerà e curiosa di leggere il resoconto del viaggio 😊

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  2. Buon viaggio Eliiiii 🙂

    Io il Portogallo (o almeno, i posti che sono riuscita a vedere) l’ho amato tantissimo: Lisbona è meravigliosa, l’Algarve anche, per non parlare di gioiellini come Sintra e Cascais. Sono certa che piacerà molto anche a te, soprattutto avrai l’occasione di vedere tutti i paesini che devono essere deliziosi!

    Un bacione bella!

    Piace a 1 persona

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