Savoca: il borgo siciliano oltre il mito cinematografico

Mentre percorrevo la strada tortuosa che da Santa Teresa di Riva conduce a Savoca mi sono chiesta cosa abbiano pensato Francis Ford Coppola e la sua troupe quando all’inizio degli anni ’70 si avventurarono su questo stesso tragitto che, curva dopo curva, conduce in cima al borgo celebre per aver ospitato il set de “Il Padrino“.

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Savoca, piccolo borgo medioevale, arroccato su un’altura verdeggiante in provincia di Messina – è proprio il caso di dirlo, sembra uscito da un film. Si respira un’atmosfera quasi irreale passeggiando per i vicoletti lastricati, deserti e silenziosi, che da Piazza Fossia conducono fino alla Chiesa di San Nicolo.

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Il silenzio è interrotto ogni tanto dal timido vociare dei pochi abitanti del borgo, che vedendo passare un visitatore, nel dubbio, si affacciano, salutano con un cenno e augurano “buon passeggio”. Così è successo a me, lunedì scorso, quando mentre ero imbambolata di fronte a una porticina di legno incorniciata da una pianta di bouganville rossa, ho visto una signora che, prima, si è affacciata sospettosa, poi mi ha salutata con un caloroso sorriso.

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Non era la prima volta che visitavo Savoca, c’ero già stata qualche anno fa: i miei ricordi di allora, però, sono quasi sovrapponibili a quelli recenti; anche quella volta infatti la giornata era uggiosa, e osservando il panorama, a perdita d’occhio, fino al mare, piatto e calmissimo, non riuscivo a distinguere l’orizzonte.

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Ho ritrovato la stessa identica atmosfera, come a rafforzare l’idea che questo borgo sia cristallizzato nel tempo. Ritmi lenti, paessaggi mozzafiato, edifici storici concentrati in uno spazio piccolissimo: l’intreccio di storia, natura e cultura che va ben oltre l’etichetta di “paesino del film Il Padrino”.

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Una passeggiata per Savoca, che fa parte del circuito de “I borghi più belli d’Italia”, non può che iniziare da Piazza Fossia, sulla quale si affaccia il Bar Vitelli.

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Proprio tra i tavolini esterni del bar è stata girata una delle scene del film di F.F. Coppola, infatti una sala interna è adibita a museo con alcune fotografie ed oggetti provenienti dal set.

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Lasciando alle vostre spalle la piazza principale, iniziate a gironzolare per le vie di Savoca e una salita dopo l’altra, raggiungete la Chiesa di San Michele, il Museo Storico e poco più avanti un belvedere sul paesaggio circostante.

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Proseguite la vostra salita – ricordatevi che siete in Sicilia, avrete granite e arancini da smaltire! – fino alla Chiesa di San Nicolo, anch’essa set di alcune scene del film “Il Padrino“.

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Quello che più mi affascina di questo borgo, però, non sono tanto le icone cinomatografiche e gli edifi storici, quanto gli scorci pittoreschi che sembrano fotografie di cinquant’anni fa.

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Non so cosa abbiano pensato F.F. Coppola e la sua troupe mentre si dirigevano verso Savoca, ma posso dirvi quello che ho pensato io andando via: ho respirato l’atmosfera quasi sonnecchiante di un borgo sospeso nel tempo, e ho pensato che anche tornando in un posto già visto, anche se a soli cinquanta kilometri da casa, stavo facendo un viaggio.

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“La fine di un viaggio è solo l’inizio di un altro. Bisogna vedere quel che non si è visto, vedere di nuovo quel che si è già visto, vedere in primavera quel che si era visto in estate, vedere di giorno quel che si è visto di notte, con il sole dove la prima volta pioveva, vedere le messi verdi, il frutto maturo, la pietra che ha cambiato posto, l’ombra che non c’era. Bisogna ritornare sui passi già dati, per ripeterli, e per tracciarvi a fianco nuovi cammini.

Bisogna ricominciare il viaggio. Sempre.

Josè Saramago

Tornerò a visitarla, stavolta col sole.

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Categorie:Italia, Sicilia

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5 replies »

  1. Sono tornata a Savoca quest’estate dopo tanto tempo che non ci andavo. E non me lo ricordavo così bello. Quando sono andata io però c’erano parecchi turisti, credo che un posto così valga la pena vederlo quando in giro non c’è nessuno, per coglierne a pieno l’atmosfera…

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  2. E’ perfettamente comprensibile che abbiano deciso di sceglierlo come set per un film del genere. E’ un posto spettacolare, molto più di un borgo!
    Io nella mia ignoranza non lo conoscevo e devo ringraziarti per avermelo fatto conoscere! 😀
    Un bacione Eli ❤

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