Diritto in Asia, per la prima volta: pensieri caotici pre-partenza

Alcune delle caratteristiche predominanti della mia personalità sono molto distanti dall’identikit della perfetta viaggiatrice: sono metodica, abitudinaria, alla costante ricerca dell’equilibrio e della stabilità. Viaggiare mi mette in discussione: mi costringe a fare un passo verso l’ignoto e a tuffarmi nel buio con gli occhi chiusi. Non importa quanti programmi io possa fare, quante pagine del mio diario io riesca a riempire studiando le guide, non riuscirò mai ad avere il pieno controllo della situazione, quando parto. Per questo viaggiare mi elettrizza, mi dà quasi le vertigini, perchè è una forma di auto-ribellione. 20161224_131640Oggi, le sensazioni che di consueto provo nella fase pre-partenza, sono amplificate e ingestibili. Oggi salirò a bordo di un volo che mi porterà in un continente che non ho mai visitato. Oggi, più che tutte le altre volte, faccio un passo verso l’ignoto e salto con gli occhi chiusi. Oggi parto per l’Asia: tredici giorni tra Thailandia e Cambogia. E nella mia mente regna il caos.

Mentre ultimavo i preparativi, pensavo che proprio l’anno scorso, in questo periodo, stavo preparando il mio zaino per volare verso Cuba. Il caso vuole che stavolta io viaggi in senso opposto, ma a ben vedere non è solo la rotta ad essere cambiata: quest’anno non ho motivi per scappare, anzi, ne avrei più d’uno per rimanere; quindi parto per il puro piacere di viaggiare, senza cercare risposte di sorta, perchè tutte le risposte di cui avevo bisogno erano più vicine di quanto pensassi.

Non sono ancora partita eppure ho caricato questo viaggio di mille significati, molti dei quali si perdono nei percorsi contorti della mia mente. Ciò che più conta, però, è che questo è un viaggio pensato per celebrare un successo, un traguardo raggiunto da una persona con cui ho la fortuna di condividere viaggi da quando era nel pancione della mia mamma.

Insomma, alla fine di questo post, che forse somiglia più a un caotico flusso di coscienza, posso solo dire che sta per iniziare una nuova grande avventura, dai tratti del tutto inediti. Non so cosa aspettarmi e non voglio aspettarmi nulla: la mia mente è un foglio bianco che aspetta di essere riempito.

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