7 posti da vedere nelle Marche: lo stupore suscitato da un “viaggio dietro l’angolo”

Nel mio personale vocabolario la parola viaggiare ha un significato molto ampio e comprende decine di concetti; tra le tante accezioni, quella che forse prediligo, è viaggiare nel senso di scoprire luoghi inesplorati, sconosciuti o sottovalutati, ancorché geograficamente vicini: mi entusiasma l’idea di visitare un posto che non figura nella mia lista di “luoghi da vedere prima di morire”, arrivare lì con la mente completamente libera da aspettative e preconcetti e poi lasciarmi stupire. Ecco, con le Marche è accaduto proprio così: l’idea di visitare questa regione del centro Italia non aveva mai sfiorato la mia mente fino a qualche giorno fa, quando, al momento di decidere dove trascorrere il ponte lungo del 25 aprile, ho scartato le favorite Umbria e Toscana per partire in macchina, senza un itinerario preciso, alla volta delle Marche. Ebbene sì, se dovessi descrivere con una sola parola i miei quattro, bellissimi, intensi giorni trascorsi in questa regione, sceglierei la parola “stupore”. Sono rimasta stupita dalla natura incontaminata e selvaggia della costa e dell’entroterra, dal fascino dei borghi arroccati sulle colline verdissime, dall’ospitalità diretta e genuina dei marchigiani. Ma, sinceramente, ciò che mi stupisce ancora di più è quanto poco le Marche siano note come destinazione turistica. Quindi, ho pensato che il modo migliore per sdebitarmi idealmente con questa terra, le cui potenzialità ho ignorato fino a pochi giorni fa, è descriverne in maniera sintetica, e sperabilmente efficace, le bellezze. Vi racconto quindi, in sette punti punti, quali luoghi hanno suscitato il mio stupore durante quello che ho ribattezzato un “viaggio di scoperta dietro l’angolo”.

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1. I borghi e le colline del Montefeltro

Prima tappa del mio itinerario marchigiano, il Montefeltro è un territorio situato a nord-est di Urbino dove si respira un’aria d’altri tempi: mi è davvero sembrato di fare un balzo indietro nella storia mentre percorrevo le strade tortuose che conducono ai borghi arroccati sulle colline di questa zona, a cavallo tra Toscana, Emilia Romagna e Marche. Avendo poco tempo a disposizione, ho scelto di visitare solo due borghi del Montefeltro: per prima ho fatto tappa a Frontino, che si staglia, con la sua caratteristica torre civica ricoperta di edera, sul meraviglioso paesaggio collinare circostante.

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La seconda tappa nel Montefeltro è stata Sassocorvaro: questo borgo è celebre per la Rocca Ubaldinesca dall’inconsueta forma a testuggine e per la cappella dove sono custodite le spoglie di San Valentino, il protettore degli innamorati (quindi tenetela in considerazione come meta romantica!).  Se ripenso a questo paesino, però, la prima cosa che mi viene in mente è la vista sul sottostante Lago di Mercatale che, secondo me, è lo scorcio più suggestivo di Sassocorvaro.

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2. Urbino

Urbino non ha certo bisogno di presentazioni, è un gioello di architettura rinascimentale oltre ad essere una movimentata città universitaria. Cos’è che mi ha fatto esclamare <<Wow>>? Ammirare la città dal Parco della Resistenza, seduta su un prato pieno di margheritine.

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3. Corinaldo e l’entroterra anconetano

Se vi piacciono i borghi medioevali, le Marche non vi deluderanno: uno dei meglio conservati è Corinaldo, poco distante da Ancona. La cittadella fortificata e le mura circostanti perfettamente conservate hanno reso celebre questo paesino che, infatti, è stato insignito di diversi premi negli ultimi anni. Il punto più scenografico è senz’altro la Piaggia, una scalinata di 109 gradini costeggiata da edifici dai balconi fioriti.

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Dalle torri di Corinaldo si può ammirare dall’alto il paesaggio circostante, ma credo sia ancora più coinvolgente, una volta lasciato il borgo, percorrere, senza fretta, le strade che si inerpicano sulle colline.

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4. Le Grotte di Frasassi

Avevo già visitato con i miei genitori, da bambina, le Grotte di Frasassi ma non conservavo alcun ricordo di quell’esperienza; perciò, tornarci da adulta è stato come scoprire per la prima volta quello che viene considerato come uno dei percorsi sotterranei più affascinanti al mondo. Dirò una banalità, ma in questo caso, più che in altri, le fotografie non rendono affatto l’idea della maestosità di questa grotta incantata.

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5. Il Conero

Sono arrivata a Sirolo, una cittadina a sud di Ancona, nota come “la perla dell’Adriatico”, per caso: o meglio, avevo intenzione di visitala, ma non quel pomeriggio. Ma visto che anche i navigatori sbagliano, mi sono ritrovata nella piazzetta principale, affollatissima, di domenica pomeriggio: mi sono affacciata dalla terrazza dalla quale si gode di una meravigliosa vista sul Monte Conero e, già che c’ero, ho chiesto informazioni presso l’Ufficio turistico, circa i percorsi di trekking percorribili. Questo è stato il primo assaggio della Riviera del Conero, ma non potevo davvero aspettarmi quali meraviglie avrei visto l’indomani, percorrendo quei sentieri.

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Cielo azzurissimo e sole alto nel cielo: la giornata si prospettava perfetta per immergersi nella natura. Ho iniziato a percorrere il sentiero 301 che attraversa tutto il Monte Conero: preferisco rimandare a un post “informativo” le indicazioni più specifiche, stavolta voglio solo raccontare con le immagini lo stupore che questo angolo di Marche mi ha regalato. Ecco, non so se esiste il paradiso, ma se esiste spero sia di quel colore cristallino della parte di mare che lambisce la spiaggia.

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6. Le abbazie romaniche della Valle del Chienti

Ho trovato incantevole l’entroterra marchigiano con le sue colline verdissime, le distese di margherite, e qualche chiazza di rosso dei papaveri ai lati delle strade.

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Spostandomi verso l’interno della regione ho visitato, ed anche questo è stato un fuori programma del tutto improvvisato, due abbazie: San Claudio al Chienti con le caratteristiche torri circolari e l’Abbadia di Fiastra (situata nell’omonima riserva), con il suo bellissimo chiostro.

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7. Il Lago di Fiastra e le Lame Rosse

Ho dedicato l’ultimo dei quattro giorni trascorsi nelle Marche a un altro percorso naturalistico: il sentiero che parte dalla diga del Lago di Fiastra, sui Monti Sibillini, e arriva fino ad uno spettacolare canyon che sembra essere stato trasportato fin lì direttamente dall’Arizona.

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Spero che le fotografie delle sette tappe del mio itinerario nelle Marche abbiano stimolato la curiosità dei coloro che hanno letto questo articolo: i veri viaggiatori sanno che i viaggi non si misurano in kilometri percorsi, ore di fusorario e numero di aerei presi, ma in emozioni. Dedicherò post più dettagliati a questo viaggio on the road, ma il primo articolo ad esso dedicato non poteva che raccontare lo stupore di scoprire luoghi così meravigliosi, ma che sconoscevo del tutto. Mare incontaminato, colline lussureggianti, boschi, città d’arte: per questo sono stata stupita dalle Marche, per una varietà di paesaggi che ha trasformato un semplice weekend improvvisato, in un vero e proprio viaggio: ho scoperto un pezzetto di mondo bellissimo, che si trova qui, proprio dietro l’angolo.

6 replies »

  1. Nelle Marche ho fatto solo una toccata e fuga al Conero anni fa. Vedendo queste immagini mi hai convinta che sia ora di tornare e visitare in maniera più approfondita questa regione piena di risorse. Viaggiare in luoghi vicini e da cui non si pretende molto, spesso regala le sorprese migliori, hai proprio ragione Elisa 🙂

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    • Ciao Cristina! Il posto che mi sento assolutamente di consigliarti è “Il Giardino delle Noci”. Si trova nei pressi di Urbino, dista circa un quarto d’ora dal centro, ma se cerchi un posto tranquillo è davvero l’ideale. Ricordo una colazione deliziosa (se non ricordo male i proprietari del B&B gestiscono anche un panificio in paese, quindi portano paste e pianificati freschissimi per la colazione!).

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