Laguna 69, la gemma nascosta del Perù

Non ricordo dove e quando ho visto una foto della Laguna 69, gironzolando sul web, so solo che già nelle prime bozze di itinerario del viaggio in Perù, questa tappa si era guadagnata lo status di meta irrinunciabile, nonostante fosse completamente fuori mano. Così, io e il mio compagno di viaggio abbiamo cercato la soluzione migliore per raggiungere questo angolo di Perù, ancora preservato dal turismo di massa, e abbiamo scelto la Laguna 69 come lieto fine della nostra prima avventura sudamericana. Quel giorno alla Laguna 69 è stato un mix esplosivo di sentimenti contrastanti: ci siamo arrabbiati, stancati, meravigliati, abbiamo riso a crepapelle ma soprattutto ci siamo resi conto che gli imprevisti possono stravolgere le giornate, ma che imparare a gestirli con il sorriso sulle labbra è la chiave per la buona riuscita di ogni grande avventura! In questo post vi racconto quella giornata memorabile, partendo, come sempre dalle informazioni utili per organizzare il trekking alla Laguna 69.

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COS’È LA LAGUNA 69?

La Laguna 69 è uno dei circa quattrocento specchi d’acqua cristallini, di origine glaciale, che si trovano nel Parque National Huascaran. Questo parco ospita le maestose montagne della Cordillera Blanca, le vette più alte del Perù: un’ulteriore testimonianza della ricchezza geografica di questo paese.

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DOVE SI TROVA LA LAGUNA 69 E COME ARRIVARE

Il Parque National di Huascaran, dove è situata la Laguna 69, si trova nel dipartimento di Ancash, a nord di Lima. Il capoluogo di questa regione è Huaraz, la città che noi abbiamo scelto come base per la nostra permanenza. Da Huaraz partono delle escursioni organizzate per raggiungere la Laguna 69, altrimenti si può semplicemente prendere un taxi fino al punto dal quale inizia la scalata e andare in autonomia (ne parlerò meglio nel punto successivo). Huaraz è raggiungibile in due modi:
1. aereo diretto da Lima (circa un’ora di volo, i voli sono abbastanza economici ma non frequentissimi)
2. bus da Lima a Huaraz (circa 9 ore)
Chiaramente il viaggio in aereo è più comodo e veloce ma non sempre è la soluzione migliore: noi ad esempio, arrivavamo da Cusco e avremmo dovuto aspettare un giorno e una notte per prendere la coincidenza per Huaraz, pertanto abbiamo preferito optare per l’autobus. Tenete presente, inoltre, che questa soluzione è quella che facilita un acclimatamento progressivo: tanto per essere chiara, Lima si trova a 30 m s.l.m., Huaraz a più di 3000 m s.l.m.!

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COME ORGANIZZARE L’ESCURSIONE ALLA LAGUNA 69

Aver visto le foto della Laguna 69 su internet è stato una specie di colpo di fulmine. Quindi, trattandosi di una tappa che io e il mio compagno di viaggio consideravamo irrinunciabile, abbiamo organizzato tutto per tempo: abbiamo prenotato lo spostamento in bus da Lima a Huaraz (44 euro a testa, andata e ritorno), l’hotel a Huaraz e anche l’escursione (abbiamo utilizzato il sito www.findlocaltrips.com, ma l’escursione era operata da un’agenzia locale, Andes X-plorer; abbiamo pagato 17 dollari statunitensi a testa).
Come ho accennato prima, esiste anche un’altra possibilità
per arrivare alla Laguna 69: accordarsi con un driver perché vi accompagni a punto dal quale inizia il trekking e vi aspetti per qualche ora; non ho idea di quanto costi questa soluzione, ma credo che quando si è in tanti possa risultare conveniente. Si tratta di una scelta soggettiva, che dipende da tanti fattori: io ho un certo timore reverenziale verso la montagna, e preferisco sempre essere accompagnata da una guida esperta, quindi ho optato per l’escursione organizzata. Huaraz è pieno di agenzie, quindi non farete fatica a trovare qualcuno che venda questo trekking (magari anche ad un prezzo più basso di quello che ho pagato io su internet), a meno che capitiate da quelle parti a fine luglio, a precisamente il 28 e il 29, quando in Perù si festeggiano le Fiestas Patrias. Considerate che Huaraz è una località di montagna e una meta turistica anche per i peruviani, che approfittano di quei giorni di vacanza per scoprire le bellezze del loro Paese: quindi, quei posti che in genere sono idilliaci, vengono presi d’assalto. Indovinate quando abbiamo fatto l’escursione alla Laguna 69? Il 29 luglio! Questo ha complicato di molto la nostra escursione: siamo partiti in ritardo, il ristorante per la colazione era strapieno e quindi non siamo riusciti a mangiare, la nostra guida ci ha abbandonati a noi stessi, abbiamo aspettato ore e ore prima di tornare in hotel. Il fatto è che quando ci siamo trovati davanti a quella meraviglia della natura, tutti gli imprevisti si sono dissolti nel nulla e hanno lasciato spazio a un senso di comunione con la natura che nessuno avrebbe potuto compromettere.

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ESCURSIONE ALLA LAGUNA 69 DIFFICOLTA’ E TEMPISTICHE

Sia che voi optiate per il fai-da-te che per l’escursione con la guida, il trekking alla Laguna 69 comporterà una sveglia all’alba, perchè ci vogliono circa 3 ore e mezza di auto per arrivare da Huaraz a “Cebollapampa” (situato a 3850 m s.l.m), il posto da cui inizia la scalata. A quel punto non resta che stingere i lacci delle scarpe da trekking e iniziare a camminare: la salita dura circa 3 ore all’andata e 2 ore e mezza al ritorno. Il percorso è agevole e molto bello dal punto di vista paesaggistico: si alternano parti in salita a parti quasi pianeggianti, ma come sempre quando si fa trekking in Perù, il nemico più temibile è l’altitudine: La Laguna 69, infatti, si trova a 4600 m s.l.m. Come ho scritto nel post dedicato alle informazioni generali sul Perù (lo trovate qui), ogni corpo reagisce diversamente ad altitudini così elevate, quindi, io posso solo raccontarvi la mia esperienza personale: sono una persona che gode di buona salute, cerco di tenermi in forma, ma non sono un’atleta, non ho mai sofferto il soroche ma ho faticato in vari punti di questo trekking, nonostante io fossi alla fine del mio viaggio in Perù (avevo già fatto altri trekking impegnativi). Ogni volta che mi sentivo affaticata, cercavo di riprendere fiato, mi reidratavo e mangiavo qualche caramella: così sono riuscita ad arrivare in cima senza troppe difficoltà. E vi assicuro che una volta arrivati alla meta, la fatica accumulata per tre ore si dissolve, quasi per magia…

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Quando si arriva in cima, la Laguna 69 non si vede subito: ricordo che camminavo lungo quel piccolo sentiero bianco, passi lenti e stanchi che in in un attimo sono diventati frenetici quando ho visto in lontananza un triangolino turchese: era la Laguna 69 che si schiudeva piano piano di fronte a me. A ogni passo, quella porzione di turchese diventava sempre più ampia. Fiatone, cuore che batte a mille, non so se è perché mi trovo a 4600 m di altitudine, perché ho davanti agli occhi una delle creazioni di Madre Natura più belle che i miei occhi abbiano mai visto, o perché sono lì con la persona che amo, che non ha smesso di incoraggiarmi e farmi ridere per 3 lunghissime ore di scalata. Cammino sempre più veloce, quel triangolino turchese è diventato un intero lago: è circondato da fiori viola che sembrano dipinti e sovrastato da ghiacciai immensi che mi fanno sentire piccolissima. Ecco, non so dare una definizione universale di felicità, ma se dovessi spiegarla a parole mie la assocerei a quel turchese, quello della Laguna 69.

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