Nel Chianti classico, quello iconico, famoso in tutto il mondo, si può prendere parte ad un’esperienza che solletica tutti i sensi: questo progetto si chiama Opera in the Kitchen ed è molto di più di una lezione di cucina. Perchè mai, in un blog che raccoglie i miei racconti di viaggio vi parlo di questa esperienza? Perchè il pomeriggio trascorso nel casale di Opera in the Kitchen, immerso nella campagna chiantigiana, è stato un breve ma intentissimo viaggio: un viaggio nella tradizione culinaria toscana e pugliese, un viaggio nella musica, un viaggio nei miei ricordi.
Cos’è Opera in the kitchen?
Opera in the Kitchen è il frutto della creatività di una ragazza molto brillante e talentuosa, Lucrezia, che ha deciso di dare vita ad un progetto che coniugasse le sue più grandi passioni: l’enogastronomia e la musica. L’esperienza di Opera in the Kitchen consiste in una lezione di cucina che si conclude con una cena al tramonto, accompagnata dalla melodie delle più belle arie dell’opera italiana. In realtà, questa definizione è davvero riduttiva. Lucrezia conduce i suoi ospiti in un percorso in cui vengono coinvolti tutti i sensi: lo sguardo si perde nel verde della campagna Toscana, le mani accarezzano la farina e, come per magia la trasformano in deliziosi manicaretti. E, infine, mentre il cielo si tinge d’arancio, ci si riunisce a tavola, come in un giorno di festa: si mangia e si beve di gusto e ci si lascia coccolare dal suono dell’arpa e dalla voce soave della cantante lirica.
Come si svolge l’esperienza di Opera in the kitchen?
Lucrezia, carismatica padrona di casa, ha accolto me e gli altri ospiti con un ottimo caffè: il modo migliore per rompere il ghiaccio! Subito dopo, cestini alla mano, siamo andati nell’orto per raccogliere gli ingredienti necessari per realizzare le ricette oggetto della lezione di cucina: altro che kilometro 0! Ci siamo procurati tutto l’occorrente per preparare una cenetta coi fiocchi, mentre un ospite inaspettato ci scrutava, mimetizzato tra i vigneti…
A questo punto, abbiamo tutto l’occorrente per metterci a lavoro: indossiamo i grembiuli e si inizia a cucinare. Il menu comprende un antipasto, un primo, un secondo e un dolce: il tutto preparato dai partecipanti! Lucrezia ha rispolverato le ricette tramandatale dalla nonna e dalla mamma e le ha reinventate, coniugando la tradizione culinaria della sua regione d’origine, la Puglia, con i sapori decisi della cucina toscana. Il menù della nostra cena prevedeva: un tortino di carote, tagliatelle con pesto di sedano e mandorle, parmigiana di melanzane e, per finire, schiacciata toscana con l’uva, accompagnata da un delizioso gelato all’olio extravergine d’oliva.
Cucinare e impastare è molto impegnativo, e tutti quegli ingredienti genuini mettono fame! Nell’attesa della cena, quindi, Lucrezia ci ha deliziati con un aperitivo: prosecco e la tipica fett’unta toscana. Un’esplosione di sapori e profumi, proprio mentre il sole iniziava a tramontare…
Dopo aver messo le mani in pasta, sia io che gli altri partecipanti alla cooking class eravamo molto curiosi di testare il risultato della lezione: ora, non so quanto sia stato merito nostro, ma tutti i piatti che ci hanno serviti erano deliziosi (e curatissimi nella mise en place)!
La serata si è conclusa con l’esibizione dal vivo di un soprano e un’arpista: la melodia delle arie dell’opera, le striature rossastre del tramonto, e le lucine che illuminavano il giardino hanno creato un’atmosfera magica.
Tutto questo e molto altro è Opera in the Kitchen. Un progetto che coniuga tradizione e creatività e che diffonde la bellezza, usando canali di comunicazione speciali: la potenza espressiva della musica e il piacere inebriante del buon cibo e del buon vino. Se siete alla ricerca di attività da fare durante una visita nel Chianti, vi consiglio assolutamente di dare un’occhiata al loro sito e di immergervi in questa esperienza multisensoriale.
In collaborazione con Opera in the Kitchen
Categorie:From Tuscany, with Love, toscana
Mi segno il nome perché trovo che sia un’esperienza bellissima, una di quelle di cui si legge nei film e che non pensi possano esistere per davvero. Ora io non sono esattamente una maga ai fornelli – me la cavo meglio dall’altro lato – ma con una buona maestra dovrei farcela 😉
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Ciao Silvia! Davvero è un’esperienza genuina e piacevolissima: ci si sente proprio in famiglia!
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