Scrivere un itinerario per visitare Parigi è un’impresa ardua: è una di quelle città in cui si può scoprire qualcosa di nuovo ogni volta che ci si ritorna, ma allo stesso tempo è difficile resistere alla tentazione di rivedere i suoi luoghi da cartolina. D’altronde, per noi, Parigi è stata la meta di un weekend lungo, in occasione di San Valentino e già questo è un po’ un cliché. Sia io che il mio compagno avevamo già visitato più volte la Ville Lumière in passato e quindi abbiamo creato un itinerario personalizzato, tra luoghi iconici e insoliti (e q.b. di romanticismo).

Qualche “indicazione per l’uso” di questo post:
- Racconterò l’itinerario procedendo in ordine cronologico, così da condividere cosa abbiamo visto durante ogni giornata e dare quindi un’idea, anche se soggettiva, delle tempistiche.
- Il racconto si articola in 4 giorni ma in realtà abbiamo trascorso a Parigi un weekend lungo con due giornate piene (sabato e domenica), una mezza giornata il lunedì e solo qualche ora la sera in cui siamo arrivati.
- Alla fine di ogni paragrafo, dedicato ai singoli giorni, troverete un elenco sintetico di cosa abbiamo visto, dove abbiamo mangiato e l’indicazione dell’hotel con il prezzo a notte (titolo di colore blu).
- Nel testo dell’articolo ho inserito dei box di approfondimento (con il titolo di colore rosso) che contengono indicazioni su cosa vedere e fare nei singoli quartieri.
- In fondo, ho condiviso una breve lista di film che ho visto e libri che ho letto prima di questo breve soggiorno a Parigi: mi farebbe molto piacere ampliarla raccogliendo i consigli di tutti coloro che si troveranno a passare da qui!
- Ultima precisazione: il meteo è stato molto favorevole durante tutto il weekend, quindi abbiamo preferito passeggiare per i boulevards parigini, limitando al minimo l’uso dei mezzi pubblici. Questa scelta ha inevitabilmente rallentato il nostro itinerario di tre giorni a Parigi: usufruendo dell’efficientissima rete metropolitana si può senz’altro vedere molto di più (ma quanto è bello scoprire le città con lentezza, a piedi?!).
Indice. Cosa vedere a Parigi in 3 giorni: itinerario tra luoghi iconici e insoliti
Giorno 1, venerdì 11 febbraio: in viaggio verso Parigi e la Tour Eiffel illuminata
Giorno 2, sabato 12 febbraio: la Tour Eiffel da tutti i punti di vista, tramonto su Parigi e “speakeasy”
Giorno 3, domenica 13 febbraio: Montmartre, Musée d’Orsay e Marais
Giorno 4, lunedì 14 febbraio: Ile de la cité, quartiere latino e Galerie Vivienne
Giorno 1, venerdì 11 febbraio: in viaggio verso Parigi e la Tour Eiffel illuminata
Abbiamo deciso di raggiungere Parigi in macchina, partendo dalla Valle d’Aosta: impieghiamo circa 6 ore per arrivare, lasciamo la nostra auto in un posteggio custodito (che abbiamo prenotato per i prossimi 3 giorni, online da questo sito) e in metro raggiungiamo l’hotel. In genere non siamo particolarmente esigenti nella scelta dell’hotel, ma per le prime due notti di questo weekend parigino, ci siamo coccolati un po’ e abbiamo optato per degli alloggi speciali. Dalla finestra del primo hotel in cui abbiamo soggiornato, Hotel Relais Saint Charles, si vede la punta della Tour Eiffel che brilla nel buio della sera!
Siamo così elettrizzati da sfidare il freddo pungente: l’hotel si trova a una quindicina di minuti a piedi dalla Tour Eiffel. Arriviamo giusto in tempo per vedere la Tour brillare (questa “magia” avviene allo scoccare di ogni ora, per i primi 5 minuti) da Port Debilly, che si raggiunge attraversando Pont d’Iéna. Prima di tornare in camera, facciamo un’altra sosta: dal Pont de Bir Hakeim si apre un’altra meravigliosa vista sulla Tour.



Giorno 1 in breve. Cosa vedere a Parigi in 3 giorni: itinerario tra luoghi iconici e insoliti
Cosa abbiamo visto
– Vista della Tour Eiffel da Port Debilly
– Vista della Tour Eiffel da Pont de Bir Hakeim
Dove abbiamo dormito
– Hotel Relais Saint Charles, camera matrimoniale al 5° piano (prenotata tramite il sito dell’hotel: la tariffa era la più vantaggiosa): 157 euro + tassa di soggiorno da pagare in loco.
Giorno 2, sabato 12 febbraio: la Tour Eiffel da tutti i punti di vista, tramonto su Parigi e “speakeasy“

Mi sveglio prestissimo, per via di quella frenesia che mi assale sempre quando sono in viaggio: vedo le prime luci dell’alba che illuminano di colori pastello il cielo di Parigi. È una giornata tersa e fredda. Il check-out dall’hotel è previsto per le 13, quindi decidiamo di dedicare tutta la mattina alla scoperta delle zone limitrofe: scarpe comode e si esce alla scoperta della città. Non prima però di aver fatto colazione, però! Quando andiamo in Francia optiamo raramente per la formula b&b: preferiamo seguire il profumo inconfondibile che emanano le boulangerie. Scoviamo quindi la deliziosa Boulangerie Seraphine e gustiamo il nostro delizioso pain suisse con una vista impareggiabile da Avenue de Camoens. Questo è solo uno dei punti dai quali ammirare la Tour Eiffel, vi scrivo qui di seguito tutti quelli che abbiamo raggiunto noi durante la nostra passeggiata.
Da dove ammirare e fotografare la Tour Eiffel
È curioso pensare che quando fu costruita, in occasione dell’Esposizione Universale del 1889, la Tour Eiffel non fu ben accolta dall’élite parigina, a detta della quale quella strana struttura deturpava la città, tanto da definirla “l’asparago di ferro”. Oggi, invece, cerchiamo i luoghi migliori per fotografare quello che è diventato il simbolo di Parigi. Eccone alcuni da inserire in un itinerario alla scoperta della Ville Lumière (subito dopo trovate uno slideshow con le foto):
– Pont de Bir Hakeim
– Carrousel de la Tour Eiffel
– Port Debilly
– Avenue de Camoens
– Le Recrutement Cafè
– Rue de Buenos Aires
Prima di rientrare in hotel abbiamo raggiunto altri due luoghi che avevo segnato sul mio taccuino come “imperdibili”: al numero 29 di Avenue Rapp si trova una meravigliosa porta in stile liberty e in Rue de la Croix Nivert un edificio molto particolare di cui è rimasta solo la facciata.


Chiudiamo i nostri trolley e lasciamo l’hotel (che fatica abbandonare quella meravigliosa finestra con vista!) per spostarci verso l’alloggio in cui dormiremo questa notte: ovviamente cambiare hotel ogni sera non è la soluzione più comoda per un weekend lungo, ma ci piaceva l’idea di soggiornare in varie zone della città. Prendiamo la metro, non solo perché con i bagagli al seguito è più facile spostarsi coi mezzi piuttosto che a piedi, ma soprattutto perché proprio davanti l’hotel Relais Saint Charles in cui abbiamo dormito, passa la linea 6. Cosa avrà di speciale questa metro, direte voi? Offre una vista meravigliosa sulla Tour Eiffel.
Vedere la Tour Eiffel dalla metro
A Parigi può succedere che anche prendere la metro si trasformi in un’esperienza magica. Un tratto della linea 6 tra Bir Hakeim e Passy – attraversa la Senna e offre una vista impareggiabile sul simbolo della città.
Consiglio per avere una visuale perfetta: se prendete la metropolitana a Bir Hakeim, in direzione Charles de Gaulle Etoile, sedetevi sul lato destro; se invece salite a Passy, in direzione Nation, accomodatevi sul lato sinistro e… preparate la macchina fotografica!
Arriviamo quindi al delizioso Hotel les 3 Poussin che si trova ai piedi di Monmartre. La nostra camera non è pronta e quindi ne approfittiamo per fare un giretto per il quartiere che è molto vivace e animato: nel frattempo, si è fatta ora di pranzo e veniamo attratti da una piccolissima crêperie, specializzata in crêpe bretone, che vi consiglio assolutamente. Si chiama Cœur de breizh: noi abbiamo mangiato nella sede di 53, Rue des Martyrs, ma ci sono altri locali in giro per la città




A poca distanza dal localino in cui abbiamo pranzato, si trova una delle boulangerie che avevo in programma di visitare: ebbene, vi confesso di aver fatto una ricerca prima di partire, su quale fosse il miglior pain au chocolat di Parigi! Da quella ricerca ho ricavato una lista di boulangerie e siamo riusciti a provarne due: una di queste si chiama Mamiche e la sua nomea è ampiamente giustificata (il pain au chocolat era ottimo e ancor di più era buona la girella alla cannella).


La nostra camera di hotel è letteralmente sui tetti di Parigi: un sogno! La tentazione di rimanere ad ammirare il tramonto dalla nostra terrazza era davvero forte ma alla fine decidiamo di ammirare “le coucher du soleil” dalle Galeries Lafayette. Dall’ultimo piano dell’edificio, infatti, al quale si accede gratuitamente, si apre una vista che spazia su tutta la città. Noi siamo stati davvero fortunati e abbiamo visto un tramonto infuocato!
Prima di andare a cena facciamo un’altra bella passeggiata a piedi (il mio contapassi è in un brodo di giuggiole per l’attività di oggi!) per raggiungere un posto molto speciale. Anche a Parigi, infatti, si trovano gli “speakesy” simili a quelli ben più famosi di New York. Si tratta di locali, ispirati ai bar clandestini americani dove si beveva illegalmente durante il periodo del proibizionismo, per entrare nei quali bisogna conoscere la porta di accesso, che appunto, è nascosta. In questo freddo sabato sera parigino scoviamo il primo “speakesy”, che si chiama L’Epicier (24 Rue Notre Dame de Nazareth): apparentemente un bazar magrebino, ma se di prova ad afferrare una scatola di cous cous, ecco la magia: si viene catapultati in un piccolo bar di ispirazione marocchina.
Concludiamo questa meravigliosa giornata con una cena a Montmartre: gustiamo un’ottima boeuf bourguignon, in un locale senza fronzoli, ma che vi consiglio per la bontà dei piatti (si chiama Mamie Colette, 17 Rue des Trois Frères). A prescindere dal locale in cui decidiate di cenare, vi consiglio, specie il sabato sera, di prenotare con qualche giorno di anticipo: noi avevamo puntato un altro locale a Montmartre (Le Refuge des Fondus, specializzato in fonduta) che però, quando abbiamo provato a prenotare al mattino, era già tutto pieno!



Giorno 2 in breve. Cosa vedere a Parigi in 3 giorni: itinerario tra luoghi iconici e insoliti
Cosa abbiamo visto
– Vista della Tour Eiffel da Pont de Bir Hakeim, Carrousel de la Tour Eiffel, Port Debilly, Avenue de Camoens, Le Recrutement Cafè, Rue de Buenos Aires
– La porta in stile liberty di 29 di Avenue Rapp
– Il tramonto dalle Galeries Lafayette
Cosa abbiamo mangiato
– Colazione da Boulangerie Seraphine
– Pranzo con crêpe bretonne da Cœur de breizh
– Merenda da Mamiche
– Aperitivo da L’Epicier
– Cena con boeuf bourguignon da Mamie Colette
Dove abbiamo dormito
– Hotel Les 3 Poussins, camera matrimoniale “All of Paris” (prenotata tramite il sito dell’hotel: la tariffa era la più vantaggiosa): 191 euro + tassa di soggiorno da pagare in loco.

Giorno 3, domenica 13 febbraio: Montmartre, Musée d’Orsay e Marais
Anche stamattina la mia giornata inizia alla prime luci dell’alba: che meraviglia ammirare il cielo tingersi di sfumature pastello dai tetti di Parigi!

Usciamo presto e passeggiamo per una città sonnacchiosa: è domenica e molti negozi sono chiusi. Anche la super turistica Montmartre a quest’ora è quasi deserta.

Cosa vedere a Montmartre: i luoghi più “fotogenici”
Vi consiglio di scoprire quello che era il “quartiere degli artisti” al mattino presto, prima che venga invaso da orde di turisti: in questo modo riuscirete ad assaporare un po’ della magia di Montmartre. Ho racchiuso in questo elenco solo i luoghi più famosi da vedere in questo quartiere: ce ne sono tanti altri che non hanno un nome e un indirizzo ma che vi invito a scoprire passeggiando per la collina più romantica di Parigi.
– Basilica del Sacro Cuore
– Il muro dei Ti amo (Square Jehan Rictus, Pl. des Abbesses)
– Le Consulat (18 Rue Norvins)
– Place Jean Marais: la piazzetta degli artisti
– La Maison Rose (2 Rue de l’Abreuvoir)
– Fermata della metro Lamarck – Caulaincourt
– Moulin de la Galette (83 Rue Lepic)
– Rue Saint Vincent
– Se volete scattare delle foto vintage: il Fotoautomat che si trova in 53 Rue des Trois Frères
A Montmarte facciamo un itinerario nell’itinerario alla scoperta di alcuni dei luoghi del film “Il favoloso mondo di Amelie”.
I luoghi del film “Il favoloso mondo di Amelie” a Montmartre
– Au marche (53 Rue des Trois Frères): è il negozio di frutta e verdura che appare nel film
– Café des 2 Moulins: è proprio il bar in cui lavora Amelie Poulain e, udite, udite, servono la creme brulée, da gustare dopo aver rotto la crosta con la punta del cucchiaino!





Arriviamo a piedi sino al Musée d’Orsay, passando dal quartiere Pigalle. Per evitare la coda avevamo prenotato online il nostro ingresso al museo: trascorriamo tutto il pomeriggio in compagnia degli impressionisti. Attenzione: il museo è chiuso il lunedì (come tante altre attrazioni e locali) a Parigi; tenetelo presente quando create il vostro itinerario.




In serata ci spostiamo verso l’ultimo hotel del nostro soggiorno a Parigi Hotel District Republique: abbiamo optato per una camera economica e in una posizione comoda per goderci le ultime ore in città, prima di recuperare la nostra auto. Ve lo consiglio perché ha un ottimo rapporto qualità/prezzo.
Anche stasera ci concediamo un aperitivo in uno “speakeasy”: stavolta dobbiamo passare attraverso la porta di servizio di una piccola pizzeria per entrare in un bar che ricorda davvero i ruggenti anni ’20. Il locale si chiama Moonshiner e si trova in Rue Sedanine, 5.
Decidiamo di cenare nel quartiere ebraico: mangiamo delle ottime falafel da Piztman e poi facciamo una passeggiata nel Marais. Ci sarebbe piaciuto soffermarci di più su questa zona anche di giorno, è molto vivace e alla moda: ci torneremo sicuramente la prossima volta!
La nostra domenica parigina si conclude al Louvre: lo avevamo già visitato in passato quindi ci siamo accontentati di rivederlo da fuori, illuminato.



Giorno 3 in breve. Cosa vedere a Parigi in 3 giorni: itinerario tra luoghi iconici e insoliti
Cosa abbiamo visto
– Montmartre
– Pigalle
– Il Musée d’Orsay
Cosa abbiamo mangiato
– Colazione da Boulangerie Raphaelle
– Merenda con la celebre crème brulée al Café des 2 Moulins
– Aperitivo da Moonshiner
– Cena con falafel da Pitzman
Dove abbiamo dormito
– Hotel District Republique, camera matrimoniale standard (prenotata tramite Airbnb): 76,5 euro + tassa di soggiorno da pagare in loco.

Giorno 4, lunedì 14 febbraio: Ile de la cité, quartiere latino e Galerie Vivienne

Il nostro ultimo giorno a Parigi è un lunedì speciale: oggi è San Valentino e anche se noi non siamo particolarmente legati a questa ricorrenza, non ci dispiace di certo trascorrerlo in una delle città più romantiche del mondo. Iniziamo con una deliziosa colazione da Bo&Me, che si auto-definisce una “boulangerie creativa”. Fidatevi di una golosa e provate il loro pain au chocolat pralinato e poi ripassate di qui e fatemi sapere quanti ne avete mangiati: sono divini!
Oggi abbiamo solo mezza giornata a disposizione: dopo pranzo partiremo per tornare a casa, alla volta della Valle d’Aosta. Ci aspettano più di sei ore in auto quindi anche oggi decidiamo di percorrere a piedi il nostro itinerario. Dedichiamo la mattinata al quartiere latino, non prima di aver visto un capolavoro del gotico francese, la magnifica Saint Chapelle: anche in questo caso avevamo prenotato in anticipo online (qui) per evitare le code.

Facciamo poi una passeggiata per l’Ile de la cité, senza tralasciare Notre Dame: nel momento in cui scrivo (marzo 2022) la cattedrale è in ristrutturazione a seguito dell’incendio che l’ha pesantemente danneggiata.

Curiosità: proprio davanti Notre Dame si trova il "punto zero delle strade di Francia": da qui vengono calcolate, sin dal Medioevo, tutte le distanze dalla capitale. Quindi se impostate il vostro navigatore inserendo "Parigi" come destinazione, farò riferimento proprio a questo punto. La leggenda narra che se si cammina sulla questa targa si tornerà a Parigi, prima o poi!



Il nostro itinerario ci porta poi a scoprire un luogo spesso trascurato: è l’Abbazia di Saint German des Prés, un altro meraviglioso esempio di gotico francese, dove, a differenza della Saint Chapelle, si accede gratuitamente!

Cosa vedere tra l’Ile de la cité e il quartiere latino (e dintorni)
– Notre Dame
– Saint Chapelle
– Au Vieux Paris d’Arcole (24 Rue Chanoinesse): è un ristorante con una facciata molto caratteristica, incorniciata, nel momento della fioritura, dal glicine
– Bouquinistes lungo la Senna
– La libreria Shakespeare and Company (37 Rue de la Bûcherie)
– Odette (77 Rue Galande): è una pasticceria, famosa soprattutto per gli “choux” (bignè), pare siano i migliori di Parigi. Purtroppo non siamo riusciti a provarla perché il lunedì apre alle 12.
– Abbazia di Saint German des Prés
– Jardin du Luxembourg
Per raggiungere la nostra ultima tappa, attraversiamo il Pont des Arts (il ponte famoso perché qui gli innamorati si giuravano amore eterno attaccando un lucchetto).
Nel 2014, a causa dell'eccessivo peso dei lucchetti, una parte della ringhiera del Pont des Arts è collassata, cadendo nella Senna (per fortuna senza vittime): la ringhiera originaria, con le migliaia di lucchetti e promesse d'amore che portava con sé, è stata quindi rimossa e sostituita con un parapetto in vetro.

Raggiungiamo infine la Galerie Vivienne: Parigi è piena di passaggi coperti e questo è uno dei più belli. Si tratta di una galleria in stile neoclassico, con dipinti, sculture e mosaici che ospita vari negozi, tra i quali una splendida Librairie Jousseaume (chiusa la domenica).



Giorno 4 in breve. Cosa vedere a Parigi in 3 giorni: itinerario tra luoghi iconici e insoliti
Cosa abbiamo visto
– Saint Chapelle
– Ile de la cité
– Quartiere latino
– Abbazia di Saint German des Prés
– Pont des Arts
– Galerie Vivienne
Cosa abbiamo mangiato
– Colazione da Bo&Me
Qui si conclude il nostro itinerario di tre giorni alla scoperta di Parigi: ammetto che è un po’ pretenzioso classificare questo post come una lista di cose da fare e vedere, considerato che abbiamo trascurato tanti luoghi iconici e altrettanti posti insoliti. Prendete questo nostro itinerario per quello che è: uno spunto per costruire su misura la vostra visita… romantica, divertente, intellettuale o eno-gastronomica essa sia. Bisogna visitare Parigi consapevoli che, per quanto tempo si dedichi alla Ville Lumiére, rimarrà sempre qualcosa da vedere e rivedere: considerate questa evenienza non come un limite ma come un’occasione per tornare… d’altronde, come si dice, Parigi è sempre una buona idea!
Film da vedere e libri di leggere prima di andare a Parigi
Film:
– Il favoloso mondo di Amelie (Le Fabuleux Destin d’Amélie Poulain) del 2001, diretto da Jean-Pierre Jeunet.
– Moulin Rouge! del 2001, diretto da Baz Luhrmann.
Libri:
– Parigi. The passenger. Per esploratori del mondo, 2020, Iperborea
– Sophie sui tetti di Parigi, di Katherine Rundell, 2013, Rizzoli
– La felicità delle piccole cose, di Caroline Vermalle, 2014, Feltrinelli.
Non esitate a scrivermi per qualunque spunto o consiglio su questo itinerario di tre giorni a Parigi!

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